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Extreme Rumble 2015

Ultimo Aggiornamento: 13/02/2015 19:42
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13/02/2015 19:40
 
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WBFF WRESTLING PRESENTS...
Extreme Rumble 2015
13/02/2015
[@Philadelphia Spectrum (Pennsylvania)


[IMG]http://i57.tinypic.com/2m6l4t5.jpg[/IMG]



Taggart: Are you ready for rumbleeeeeeeeee???
Kokone: EXTREME!!!! Non solo rumble!!!! Extreme Rumble!!!!!
Taggart: Are you ready for Extreme Rumble???
Kokone: Molto molto meglio! Ma vediamo la card dell'evento!!

* John Kratos vs Malcolm Clark
* Slythered vs Sheenan
* Desperation Iron Man Championship: Claudio Cazador (c) vs Time vs Skyblue [Triple Threat match]
* Undisputed WBFF Heavyweight Championship: Aaron Kirk (c) vs Captain Mark [I Quit Barbed Wire Hell in a Cell match]
* 35 men Extreme Rumble match


[IMG]http://i61.tinypic.com/5np2tt.jpg[/IMG]

Secondo classificato.

Ad un passo dalla vittoria, che grande prestazione!

Peccato, era veramente vicino, è mancato quel qualcosa che sicuramente non mancherà la prossima volta!

Basta così! Basta secondi posti! Basta complimenti!

Sono arrivato in Wbff con l'intento di dominare, di essere l'uomo da battere, di essere colui che gli avversari rispettano e temono, di rappresentare al meglio ciò che il pubblico pagante vuole vedere, di essere l'immagine e la sostanza, il performer e l'entertainer, il campione assoluto.

Ho vinto una cintura, il Desperation Iron Man Title, un ottimo trampolino di lancio...che poi, insomma... la vittoria è arrivata dopo un match compromesso da un arbitraggio discutibile, un'affermazione che agli occhi del roster, dei fan e di tutti coloro che hanno potuto osservarla non è parsa legittima. Ero campione, ma un campione di latta! Aveva ragione Claudio Cazador, dovevo sconfiggerlo regolarmente per potermi sentire davvero un campione, detentore di una cintura minore, ma pur sempre campione! E poi ho perso, sono stato sconfitto in maniera discutibile, ma pur sempre sconfitto! Tuttavia, eravamo uno pari, ero in pace con me stesso, ero ancora campione e sapevo che avevo ancora una chance, in casa, di fronte al mio pubblico, di dimostrare che valevo quel titolo, che meritavo di essere il campione della gente.

E ho perso di nuovo, senza appello, arrendendomi. Ho dato tutto, e ho perso!

Che grande prestazione, Petr! Sei stato bravissimo!

Ogni complimento una pugnalata al petto, una ferita che il tempo non avrebbe rimarginato. Il dolore è forte, e non è scomparso! L'unica medicina è la vittoria, che non è ancora arrivata!

Poi c'è stato No Way To Escape, il match a squadre, io e Aaron Kirk insieme, il campione assoluto che fa coppia con il wrestler emergente, la "strana coppia" della Wbff è stata ribattezzata in altri lidi! E anche stavolta dò tutto quello che ho, supero i miei limiti, riesco ad andare oltre, a superare il campione del mondo! Lui viene eliminato prima di me!

Che grande prestazione, Petr! Sei stato sublime!

Sublime, ma vincente...no! Un perdente, un perdente di successo! Resistere più di Kirk non è servito a nulla, non ho portato il mio team alla vittoria, sono stato l'ultimo eliminato, ancora una volta secondo classificato, ancora una volta il nulla!

Il dolore aumenta, l'insoddisfazione cresce, l'insicurezza, le paure si ripercuotono nel mio rapporto con i cari, con i parenti, con i fan! Non è accettabile un secondo posto, un terzo posto, un complimento per un obbiettivo quasi raggiunto!

E' giunto il momento di vincere!
E' giunto il momento di emergere da una mediocrità dorata!
E' giunto il momento di mostrare al mondo che in Repubblica Ceca è nato un futuro campione del mondo!
E' giunto il momento di dimostrare a me stesso che ho la stoffa per diventare campione del mondo!
Trentaquattro...trentaquattro avversari lungo il mio cammino verso la gloria.

Oggi non esiste secondo posto.
Oggi non esistono pacche sulle spalle.
Oggi esiste solo il trionfo.
Parola di Petr.
Parola di Drago.

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Sei all’interno di un toro di metallo.
Sotto di te s’accende una fiamma.
Brucerai dentro quella struttura incandescente e brilleranno le tue ossa una volta che il fuoco ti avrà consumato.
Delittuoso greco costretto a pagare le tue mefistofeliche azioni ardendo nella pancia d’un rameico bovino.
Il calore è insostenibile, ogni tuo grido verrà rigettato all’esterno sotto forma di grida taurine, perfino il cadavere ormai svanito di Falaride capterà le onde sonore della tua sofferenza.
Chiudi gli occhi per evitare di osservare il cambiamento cromatico del toro ove sei rinchiuso, cerchi di assumere una posizione fetale quasi per impedire all’infernale trappola di divorare le tue carni troppo rapidamente.
Urli.
Urli.
Urli.

Fintanto che una mano non viene a posarsi sulla tua spalla sinistra.
Sei a Palma de Mallorca.
Primi giorni di Settembre.
Il metallico toro che le tue carni voleva sbranare è in realtà il feroce caldo europeo che colpisce una delle isole più famose della Spagna. L’umidità che tocca vette inimmaginabili fa sì che il tuo corpo avverta come un senso di imprigionamento in una struttura inattaccabile. Ti sei seduto a terra con gli occhi chiusi in preda a deliri dovuti alle quattro decine di gradi centigradi che ammantano la zona. Una persona - con uno stato d’animo mischiato in parti uguali fra l’indispettito e il severamente preoccupato - ha cercato di condurti lontano dalle lande d’orrore che la tua mente stava, con abilità, palesando nello stretto passaggio fra i tuoi bulbi oculari e le tue palpebre serrate.
Fai cenno con la mano.
E’ tutto a posto.
Hai gli occhi aperti.
Tremi.
L’individuo si lascia scivolare addosso la preoccupazione. Ora è solo indispettito. Se ne va, volgendo ogni mezza dozzina di passi lo sguardo indietro, per imprimersi in testa le condizioni di un inopportuno cittadino Statunitense seduto in Placa d’Espana in un pomeriggio settembrino che altrimenti nulla avrebbe di inconsueto.
Tremi.
Gli occhi vogliono chiudersi.
Non glielo permetti.
Sei in fuga dal tuo Paese.
Non puoi lasciar vincere qualcosa che non sia neppure una persona fisica.
Il caldo ti opprime.
Resti seduto.
Donne, uomini, bambini ti passano accanto pensando unicamente alle faccende che devono sbrigare, che sia investire fondi in borsa, decidere la nuova acconciatura o stabilire se sia meglio far vincere la action figure di The Rock o quella di Hulk Hogan, una volta giunto a casa.
Provi a rialzarti e cadi.
Perché tutto deve rappresentare una maledetta fotografia dei tuoi ultimi mesi?
Immagini già qualcuno ad immortalarti mentre crolli a metà del tentativo di riacquistare la posizione eretta, crollando a terra come nemmeno un ubriaco alle prime luci dell’alba dopo una notte brava.
Senti d’aver perso il tuo contegno.
La tua dignità.
Lasci che sia così.
Ti sdrai sul cocente suolo maiorchino.
Chiudi gli occhi.

Hai ripreso a correre.
Stavolta sei consapevole d’essere in cima.
Provi a guardare giù dal dirupo che pensi di percorrere con passi veloci.
C’è solo sabbia.
Sabbia che pare capace di tenere lontano perfino il mare.
Guardi in alto e non vedi nulla.
La tua mente gioca brutti scherzi e il problema non è legato unicamente al caldo che ti sta sciogliendo le viscere.
Un calcio al costato ti fa emettere un grido soffocato e ti costringe ad aprire gli occhi.

Un bambino viene severamente sgridato dalla madre.
E’ naturale che questo avvenga tanto quanto è stato naturale il calcio che il pargoletto ti ha rifilato vedendoti lì, sdraiato dove non dovresti, a mugugnare intrappolato nella tua mente, a rappresentare il peggior esempio da dare a un infante in pieno pomeriggio.
Torni a sedere.
Riesci ad alzarti.
Barcollando ti appoggi all’ombra di un albero dal tronco che pare sudare al pari della tua mano.
Rifiati. Lunghi respiri affannosi.
Ti incammini senza meta per Mallorca, devi far venire sera, e poi mattina, e poi nuovamente sera.
Le fughe sono così.
Senza fine.
O meglio, senza fine sino a quando non ti braccano e poi ti catturano e poi ti torturano e poi fanno in modo di riprendersi quello che gli apparteneva.
Cosa?
Sì.
Hai convinto tutti d’aver perso ogni cosa.
Una mezza verità.
Hai fatto sì che ogni cosa si perdesse.
Hai fatto sì che ogni cosa si perdesse in modo da trarne guadagno a livello personale e sbrogliare una situazione che ormai ti soffocava.
Il tuo toro di Falaride non è soltanto Placa d’Espana oggi, era la tua famiglia in Nevada, erano le ambizioni di tuo padre a Las Vegas, erano le fiche e le carte da gioco nei tuoi millanta casinò nella più colorata e abominevole città del pianeta.
Hai aperto la porta del bove di metallo e sei uscito, bruciato nell’animo e sulla cute.
Stai scappando per ricucire le ferite e rimediare agli strappi che nessuno vede tranne te.
Europa.
C’è un Oceano che vi divide.
Qualora raggiungessi il tuo scopo, continuare ad aprire porte capendone i meccanismi che la tua mente ti sottopone in maniera sempre diversa, sempre intricata, sempre perfetta, potresti anche pensare di tornare a nuoto - in qualche modo sai che ce la faresti, sei riuscito a saltare l’Oceano in un verso, non sarà certo un problema ripetere il gesto.

OGGI.
FEBBRAIO.

Non hai più notizie della tua famiglia.
Sei certo che, se il presunto sesso forte della stirpe fosse ancora vivo, avrebbe già mollato l’osso e riparato altrimenti al tuo abbandono. Comprensibile che tale avvenimento, nel caso, avrebbe comportato molte difficoltà, hai portato al declino un numero spropositato di attività lucrose e portato dischetti di plastica dal valore impresso sul lato a marcire nella polvere e tavoli da gioco d’un verde brillante soppressi dalle macerie e svariate macchinette luminose e ammalianti a integrarsi con detriti qualunque.
Sei sdraiato su un divano verde e riesci a tenere gli occhi chiusi per qualche istante prima che qualcosa scatti nella tua mente e ti conduca altrove.
Sei sdraiato su un divano verde e riesci a pensare soltanto all’unica persona della famiglia Owens che vorresti riabbracciare e stringere a te e sulla quale riversare tutte le tue lacrime e i tuoi patemi e i tuoi dubbi e i tuoi dilemmi esistenziali e no, non puoi più farlo, puoi solo stare lì, su quel divano verde a rafforzare la tua mente e imparare ad aprirle, quelle dannatissime porte che ti sei sempre visto chiudere da figure che non ti hanno mai amato davvero.
Corridoi.
Scale a chiocciola.
Soffitte.
Taverne.
Mansarde.
Cantine.
Garage.
Arene.
Spogliatoi.
Ring.
Tutto presenta delle fessure, o dei giganteschi portoni.
Ti sei scrollato di dosso il tuo passato e viaggi leggero, con un’umiltà che mai ti era appartenuta ma con quell’arroganza di cui è intrisa la tua persona e della quale non ti libererai mai.
La puoi tenere poggiata ai piedi del divano verde, fintanto che sei rinchiuso nelle tue stanze.
Poi, neanche fosse il cappello più elegante e sontuoso, la dovrai reindossare ogniqualvolta varcherai l’unica porta che sei stato capace di aprire sin dai primi vagiti - la porta che ti trascina fuori da te stesso e ti sbatte nel mondo che non attende altro che trasformarti in cibo per il proprio smisurato calderone.

Le mani sull’arroganza.
Le posi sul cranio, la capigliatura curata quanto basta per essere accettabile agli sguardi del Grande Fratel…pardon, della società odierna.
Occhi aperti.
Occhi spalancati.
Porta spalancata.
Scendi dall’attico.
Non scendi dal trono sul quale ti sei issato.
Certe posizioni sono davvero irrinunciabili.
Conti i gradini.
Le porte.
A ritroso.
Smetti subito, non è in un pallottoliere che vuoi tramutarti.
Verso la conclusione di quell’edificio che per un delizioso paradosso raffigura invece il tuo ingresso.
Il tuo ingresso sul mondo.
Il tuo ingresso sul potere.
Il tuo potere.
La consolidazione del tuo potere.

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C'è penombra nello spogliatoio di Claudio Cazador. Rispetto al solito, l'arredamento questa volta è sì sempre povero, ma in più troviamo un'enorme lavagna bianca appesa al muro, illuminata solamente da un paio di lampade a basso consumo dalla bianca luce ospedaliera.
Neanche a dirlo, sulla lavagna sono appese le foto in versione “segnaletica” della totalità del roster.
Il Cacciatore è seduto sulla sua sedia a rotelle da ufficio, distende la schiena e si dondola appoggiando le gambe sulla scrivania sul lato sinistro della stanza, spesso scherzando troppo con le leggi dell'equilibrio e rischiando di cadere.
Dopo qualche dondolio, con la suola destra tira un calcio alla scrivania per sfruttare il contraccolpo e portarsi al centro della stanza rimanendo sulla sua sedia.
Indosso porta un pesante giacchetto marrone in pelle, vediamo che decide di aprire la tasca in alto a sinistra posizionata proprio sopra il pettorale, e da questa estrae un numero imprecisato di freccette che inizia a lanciare, neanche a dirlo, contro i singoli bersagli rappresentati dalle foto.
La prima freccetta colpisce la foto di Derrick Mortimer.
-Ho sprecato una freccetta...- sussurra sottovoce il Cacciatore, prima di lasciarsi andare ad una risata piuttosto contenuta.
Le successive due freccette colpiscono rispettivamente Aaron Kirk e Drago.
-Ne ho sprecate altre due.- esclama stavolta un po' risentito, senza però riuscire a trattenere una risata gutturale di maggior gusto rispetto alla precedente.
Lo vediamo alzarsi, poggia le restanti freccette sulla scrivania e dal cassetto di questa estrae un blunt prerollato delle dimensioni di un Cohiba da un centinaio di dollari.
Lo accende, aspira profondamente, lungamente, tanto che non stupirebbe vederlo finire in un solo tiro quanto ha appena acceso.
Espira, una nuvola di fumo sproporzionatamente grande si alza verso il soffitto.
Riprende le sue freccette, si risiede; dà un altro tiro, profondo anche stavolta.
Espira, questa volta divertendosi a comporre tre cerchi in tre direzioni diverse.
Appena emesso l'ultimo, con tre gesti fulminei, lancia rispettivamente tre freccette, centrando sia i cerchi di fumo creati poco fa, sia altri membri del roster: Sheenan, Slythered, Owens.
Nella stanza, a volume soffuso, si diffonde da non si sa dove l'aria “O mio babbino caro” di Puccini. Cazador cancella il sorriso dal suo volto, adesso lo vediamo ripetere la precedente operazione sulla tasca sopra il pettorale destro, estrae altre tre freccette.
La prima, leggermente più grande come dimensione rispetto alle altre, si conficca nella foto di Robert Dumas.
El Cazador grugnisce, si alza dalla sedia avviandosi verso la foto del Bastardo, toglie la freccetta appena lanciata su di lui e straccia la sua foto, gettandola violentemente a terra.
Non si riesce a capire il perché di tanto astio nei suoi confronti, probabilmente il bounty hunter lo teme per la sua fama, o probabilmente lo odia perché allo stato attuale il suo regno non è neanche lontanamente paragonabile a quello di Dumas ai tempi in cui era lui il Desperation Iron Man Champion.
Tornando verso la sedia, la telecamera fissa inquadra il volto di Claudio in avvicinamento, scuro e corrucciato. Nelle fenditure tra un dito e l'altro della mano sinistra, ora ha le tre freccette. La telecamera si sofferma in tre singoli primi piani su queste.
Una è più grande, come già sappiamo.
Una è azzurra.
Una ha sopra un disegno che ricorda vagamente una clessidra.
El Cazador prende la freccetta più grande nell'altra mano e, inspiegabilmente, se la conficca nell'avambraccio sinistro, trapassando il suo giacchetto.
Un primo piano ci permette di goderci la scena. Un lento ed inesorabile rivolo scarlatto macchia la pelle, mentre tremolante la mano destra continua a conficcare la freccetta sempre più in fondo.
La telecamera improvvisamente cambia bersaglio, inquadra rapidamente gli occhi del wrestler di Sparks, che si stringono come per mettere a fuoco, nuovamente l'inquadratura muta ed adesso vediamo il Cacciatore di profilo, nella sua interessa, nel gesto plastico del lancio delle due freccette residue.
La telecamera si sposta in un'inquadratura a ¾ del muro appena pochi decimi di secondo prima che le freccette colpiscano i rispettivi bersagli, Skyblue e Time.
In piena fronte, entrambi.
La musica cessa di colpo.
I colori, lentamente, appassiscono, lasciando spazio gradualmente ad un bianco e nero anni '90 che richiama le atmosfere grunge.
La telecamera si sofferma in un primo piano di Cazador, che abbassa il suo sguardo, il muro alle sue spalle è nell'oscurità.
Ritorna sull'avambraccio ferito, quindi sulla ferita. Nuovamente su Claudio.
Il Cacciatore, senza scomporsi, estrae la freccetta dal suo avambraccio.
Si gira e la lancia di scatto verso il muro alle sue spalle, quello privo di foto per intenderci.
Si sente un rumore sordo, metallico.
Il Cacciatore sorride.
La telecamera ora è dietro le sue spalle, fissa.
Claudio Cazador esce dallo spogliatoio, lasciando libera la visuale sul muro.
Vi è appesa la cintura da Desperation Iron Man Champion.
Con una freccetta conficcata nel suo esatto centro.

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Siamo a Philadelphia, sotto lo Sugarhouse casinò.
È buio, un mezzo dollaro rotea nell'aria e viene afferrato pedissequamente, ripetitivamente, continuamente, da un uomo biondo inquadrato di spalle.
Veste con un abito grigio perlato a trama verde, questo basterebbe a far capire di chi si tratta.
La moneta continua a vorticare in un'incessante ed ipnotico quanto ritmato rituale.
Improvvisamente vediamo che il mezzo dollaro viene lanciato in aria più alto rispetto ai precedenti volteggi, al che il Luckyman punta con la mano sinistra le dita a pistola verso la moneta.
-Bang!- esclama, prima di riafferrare il conio con l'altra mano.
Lentamente si avvia verso il casinò, passa attraverso le porte automatiche in vetro e si dirige verso il bar, stazionando sotto l'insegna “Lucky Red”.
-Un biscotto della fortuna, per favore.- chiede al barman, stupito per l'insolita richiesta.
Il Luckyman lo apre.
Sorride.
Fruga nella sua tasca e trova un altro mezzo dollaro, perciò si avvia per farsi dare una fiches.
Va alla roulette.
Punta sull'1 rosso.
La biglia viene lanciata, ma il Luckyman è già in fondo alla sala, pronto per uscire dal casinò.
-Number 1, you're lucky Sir!- esclama il croupier, prima di accorgersi che il fortunato vincitore non è più al tavolo.
Con la paletta, avvicina le fiches in gioco per riscuoterle e muovendo quella di Jax nota che sotto di questa vi è un biglietto. Lo prende.
“La cintura serve solo a non far cadere i pantaloni”, vi è scritto.
La telecamera sfuma.

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Kokone: Partiamo subito con il primo ma.....
Taggart: ....Ma prima abbiamo una sorpresa per voi...un match non annunciato, ma che quel furbone di CITH ha spoilerato nel radio show insieme a quell'altro imbelle di Fausto!
Kokone: Imbelle sembra una parola inventata da me!
Taggart: Volevo insultarlo senza insultarlo realmente, un insulto comico!
Kokone: Oggi l'idiota dei due sempre tu, devo fare io il commento serio???

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Nell'arena risuona “Overcome” dei Creed. Theme music che annuncia l'ingresso di Michael Daemon e Kevin Mackall. I due escono sullo stage, fermandosi per qualche secondo all'inizio della rampa . Daemon guarda soddisfatto il suo cliente, che rimane immobile per qualche secondo, incamminandosi subito dopo verso il ring con passo deciso. Michael lo segue fissandolo soddisfatto, ed indicando alla gente presente in prima fila il suo atleta. I due raggiungono il quadrato. Kevin si ferma per qualche istante davanti ad esso, mentre Daemon si avvicina al tavolo del commento e si fa passare un microfono. I due subito dopo salgono all'interno del ring, portandosi subito al centro di esso.

Michael dopo alcuni secondi prende parola.

“Buonasera WBFF. Siete soddisfatti di questa Extreme Rumble? Beh se lo siete, preparatevi ad assistere al momento clou della serata! Sono qua sul ring in veste ufficiale per presentare il mio cliente, e nuovo atleta Wbff, Kevin Mackall!!!”

Daemon applaude il suo giovane atleta, che rimane fermo impassibile al centro del ring.

“Si lo devo ammettere Glover, è stato un fallimento su tutti gli aspetti. Mi dispiace dirlo, ma non sempre riesco a trovare enormi talenti per il mondo del pro wrestling. Ma tranquillizatevi, con Mackall sarà differente! Lui ha il talento nel sangue. E una dimostrazione ve l'ha data settimana scorsa, liberandovi di quell'inetto di Matt!”

Daemon fissa prima il pubblico, poi rivolge nuovamente lo sguardo a Kevin.

“No Kevin, ha tutte le capacità per diventare la stella del pro wrestling, ha qualita, tenacia, è determinato a raggiungere il proprio obbiettivo, fregandosene di chi ha davanti.”

Altra pausa per Daemon. Il pubblico prende abbastanza diffidentemente le parole del manager.

“Non ci credete? Bene il motivo perché ora siamo qua e semplice! Vogliamo sfidare qualsiasi atleta del roster ad uscire fuori e metterlo alla prova! Chi ha il coraggio di affrontare Kevin?”

Daemon si volta verso l'ingresso.

“Su forza non fatevi pregare venite fuori dai!”

Silenzio nell'arena.

“Non ditemi che nel backstage non c'e nessuno che abbia le palle di farsi sotto?”

Daemon si volta verso il pubblico

“Un'attimo di pazienza intanto che nel backstage qualcuno si faccia coraggio. Dai forza è un'opportunità anche per voi!”

Dopo alcuni secondi nell'arena risuona “Boom” Dei SOAD e Zack Houston esce sullo stage, accolto dai cori in suo favore del pubblico presente nell'arena. Il Texano esce sullo stage e si incammina verso il ring battendo il cinque ai fan presenti in prima fila e raggiunge il quadrato scivolando sotto la prima corda per entrarci, ma appena si rimette in piedi viene steso da un violento braccio teso di Kevin!!!!! Daemon esce tranquillamente dal quadrato, mentre Mackall afferra per i capelli Zack, sollevandolo di forza e sferrandogli una violenta ginocchiata allo stomaco.

Kevin Mackall Invitational vs Zack Houston

DIN DIN DIN

L'arbitro, appena arrivato fa subito partire l'incontro, mentre Kevin trascina di peso l'avversario, verso uno dei quattro angoli e facendogli sbattere il volto contro il paletto. Kevin volta subito Zack e comincia a colpirlo con una serie di spallate in pieno stomaco. Kevin lo afferra per il braccio e subito lo lancia alle corde, andando a prendere lo slancio sulle corde e connettendo con una violentissima Spear!!!!! SPEAR DI MACKALL SU ZACK!!

Houston rimane steso a terra, tenendosi lo stomaco dolorante, mentre Kevin si rimette tranquillamente in piedi, incitato da Michael. Mackall afferra subito Zack e lo rimette in piedi e lo posiziona subito per la Texas Piledriver! TEXAS PILEDRIVER A SEGNO!!!! Kevin appoggia di arroganza il gomito sul volto di Zack e va per lo schienamento

1...2........3!!!

Kevin mackall distrugge Zack Houston!!!!! Daemon entra subito all'interno del quadrato, mentre Kevin afferra Zack, rialzandolo come un sacco di patate e gettandolo fuori dal ring.

Vincitore: Kevin Mackall

“Soddisfatti???? E questo è niente! E solo un'assaggio di quello che Kevin può fare. Fidatevi!”

Detto questo Kevin e Michael scendono dal ring, ma Mackall si blocca, notando Zack ancora steso a terra, e dopo qualche secondo gli si riavvicina e lo solleva per lanciarlo con violenza contro i gradoni d'acciaio! Daemon applaude soddisfatto Kevin e i due se ne tornano nel backstage, mentre stanno arrivando i paramedici per soccorere Houston!


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Crashindeton è stato un pg surreale e grottesco, ma adesso è diventato un buon comic wrestler.

Brandon Ferr è stato un buon midcarder.

Alfonso ha fatto la storia della WBFF nel bene e nel male.

McFarry è l’owner WBFF.

Quello che è certo è che i pg di Vale non rimangono indifferenti a nessuno. E io sono l’ultima sua creatura, perché dovrei essere da meno? Io, con il tempo e con la costruzione sarò il miglior pg che Vale abbia mai fatto. Perché diventando più grande matura e quindi migliora.

Ma chi sono adesso? Malcolm? O Vale?

Il dubbio è inquietante. Qual è la verità? Sono una persona psicologicamente instabile che cerca di convincersi di essere speciale, oppure sono un dirigente megalomane che ripete a stesso di avere talento?

Ho confuso la mia identità, l’ho mischiata e poi l’ho presentata a un pubblico. Forse il problema non è tanto in chi sono io, ma in chi è chi legge.

Se possono vedermi in unico modo allora devo fingere di essere chi non sono. Ma per riuscire bene in questo devo essere ben consapevole di chi sono.

Io sono…
Sono…
Sono…

Non lo so chi sono.

Ma sono consapevole. Di cosa sono consapevole? Di non esserne consapevole. E’ pur sempre una consapevolezza.

La consapevolezza di non sapere è quella che mi fa dire queste cose. Frasi e domande senza senso. Ma se qualcuno trovasse la risposta, allora troverebbe anche il senso.

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"Dicevi di aver capito le mie intenzioni, ma mi stavi disprezzando.
Dicevi di voler sistemare tutto, ma volevi spezzarmi le ossa.
Sai, Malcolm, forse io e te siamo destinati a dilaniarci fino alla morte!"

Queste sono le parole di John Kratos che aprono un suo monologo nel backstage.

"Solo perché questo mese ho cercato di comprendere le tue azioni, di fornirti il mio sostegno disinteressato, credi che proverò compassione? No, tu non vuoi compassione da parte mia. Tu mi consideri fittizio, inutile. Guardami negli occhi e dimmi se questo sguardo d'odio ti pare falso! No, io ti disprezzo perché tu continui a nasconderti dietro una folle idea. Quale normale essere umano arriverebbe a credere di essere stato inventato? Ragiona, Malcolm, io ci sono arrivato alla risposta anche se non volevo che fosse quella. Tu sei felice di vivere in una menzogna. Per te è un piacere, per te è un modo per scappare dalla realtà. Questa triste realtà in cui viviamo, non c'è una via di fuga. Ho smesso di provare compassione per te, sei un ipocrita. Pensi di salvarti grazie ad una fede che hai soltanto tu."

Il discorso di Kratos si fa sempre più duro.

"Credi che Cith & Vale si sacrificheranno per te? No, quando io mi scaglierò con tutta l'ira che ho in corpo, allora nessuno ti salverà. Verrai colpito con tutta la mia potenza e soffrirai, soffrirai perché la tua via di fuga svanirà. Ho provato in tutti i modi a convincerti in maniera gentile, anche se non mi considero un gentiluomo! Però, tu hai superato ogni mio possibile tentativo ed hai fatto la tua scelta: continuare a credere in una finzione patetica. Tu sei quello che vive nella finzione, non noi altri, soltanto tu. Perciò, stanotte agonizzerai e verrai distrutto nel corpo e nella mente. Io non ho mai smesso di provare piacere sul ring, mi diverto a combattere e sono fiero di essere qui ad Extreme Rumble 2015. Mi occuperò di te e poi andrò nella Rissa Estrema per continuare a scatenare la mia guerra personale."

Il lottatore pare calmarsi.

"Quello che tutti noi cerchiamo è di essere in pace con noi stessi. Io non ho mai trovato la pace interiore, più la cerco, più mi allontano da essa. Ma tu ora sei felice, e sei felice in una menzogna che non resisterà ancora a lungo. Mi dispiace davvero, Malcolm, stasera il tuo mondo fatato cadrà come cocci di vetro. Rimembra le mie parole, non avrai un'altra occasione per farlo!"

Il Greek Warrior fissa la telecamera mentre il segmento si conclude.

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Taggart: "La prossima sfida è un po' difficile da annunciare, perché nella line-up io leggo semplicemente Kratos vs Malcolm, ma secondo il Greek Warrior sarà John Kratos vs Malcolm Clark che crede di essere stato inventato da Big Bad Vale."
Kokone: "Ma sì, chiamiamolo Kratos vs Malcolm e facciamo finta di nulla!"
Taggart: "Mi chiedo in cosa consiste questa differenza fra Malcolm Clark normale o fittizio, sono curioso di vedere dove porterà."

John Kratos vs Malcolm Clark

Testo nascosto - clicca qui


Suona a pieno volume "Bartholomew" dei Silent Comedy. L'Irish Multimillionaire Michael McFarry fa il suo ingresso vestito in giacca e cravatta. Suit Up!!!
NOOOOOOOOO, si tratta di Malcolm Clark che entra con la theme entrance di McFarry??? Lo stronzo individuo viene accompagnato da Crashindenton, il suo tag team partner. Una volta sul ring, Malcolm fa cenno di interrompere la musica e prende la parola al microfono.

Malcolm: "AWEEEEEEEESOME. Vesto come McFarry e con la sua musica d'ingresso, ma parlo come Eddie Evans. Guardatemi, sembro quasi una persona reale. Saluti anche dal mio collega di finzione Crashindenton."
Crashindenton: "PIACNZ!!!!!"
Malcolm: "Lo sapete cosa siete tutti voi? Delle merde, delle grandissime merde puzzolenti e ripugnanti. Mi fate schifo perché fate di tutto per sembrare reali, ma l'unica cosa reale è il vostro odore nauseante. Siete letame, siete putrefazione! Ecco cosa siete."
Fans: "Booooooooooooo."
Malcolm: "Fra pochi minuti, io affronterò John Kratos. Sono felice di poter combattere contro il Job Warrior, per me sarà una vittoria facile facile, di quelle che lanciano la carriera. Perciò, Job Warrior, fatti sotto e, per favore, non stenderti sul tappeto troppo in fretta, vorrei almeno sfoggiare il mio Awesome Repertorio! Forza, Jobber, hai voluto affrontarmi sotto la protezione del mio dio? Allora vieni qui e preparati a farti fare un culo così! Se ti piace, bene, se non ti piace..."
Crashindenton: "PIACNZ!!!!!"


Il Greek Warrior non si fa attendere, il guerriero di Sparta urla sulla rampa d'ingresso mentre il suo tema d'ingresso appare ancora più epico del solito. Kratos appare furioso, non apprezza le parole del suo avversario e sembra finalmente felice di non doversi più trattenere: potrà scatenare l'inferno sul ring, o meglio quell'esistenza caotica di cui parla in continuazione. Malcolm Clark si toglie il vestito elegante e rimane in tenuta da combattimento, finalmente lo riconosciamo senza problemi! Kratos gli accenna qualcosa che non riusciamo a percepire.

Taggart: "Cosa gli avrà detto?"
Kokone: "Omae wa mo shindeiru!!!"
Taggart: "E cosa vuol dire?"
Kokone: "Tu sei già morto!"

Kratos e Malcolm sono pronti ad un confronto torrido e caldo come il mese di febbraio! L'arbitro Eric Adams dà il via alla sfida. Qui si fa sul serio!!!
PUGNI IN ENTRAMBE LE DIREZIONI. Sembra di vedere la fase calda di un match di Mixed Martial Arts!!! I due lottatori si sono compresi e rispettati, ma stanotte combattono per le proprie ragioni e sono pronti a ferirsi gravemente se necessario pur di raggiungere il loro obiettivo. Kratos solleva Malcolm, ma riesce solo ad eseguire un normale Knee Drop. L'avversario atterra in piedi e lo sorprende con un Mule Kick, che costringe il Bald Basterd ad indietreggiare. Malcolm ride in maniera inquietante, occhi piccoli ma bocca allargata e quasi deformata dalla risata, il lottatore si sta divertendo, si sente vivo in questa sfida.
SPEAR del Greek Warrior, di quelle brevi, non preparate e senza rincorsa, sufficiente a malapena per stordire il rivale senza nemmeno danneggiarlo realmente. Era tutta una preparazione perché l'obiettivo di Kratos è di applicare l'HOLY BRIDGE al rivale, ovvero la variante della Muta Lock. Per Malcolm la situazione è allarmante, la letale presa di sottomissione viene applicata ed il Bald Basterd pare imporsi con forza e tecnica.

Taggart: "Lezioni in vecchio stile da parte di Kratos! Sta assolutamente mostrando a Malcolm la sua esperienza sul ring."
Kokone: "Essere chiamato Job Warrior probabilmente l'ha colpito nell'orgoglio. Mai toccare l'orgoglio di un prode guerriero!"

Malcolm resiste ed esce dall'Holy Bridge, appare affaticato, ma non vuole arrendersi.
IMPERA!!! La Crossface a sorpresa da parte dello stronzo individuo. Sta facendo male, dannatamente male al suo avversario. Kratos ha la bocca tappata e vorrebbe urlare! Ma non può, la situazione è terrificante, Malcolm si sta dimostrando capace sul piano tecnico. Il lottatore però forse per inesperienza molla un attimo la presa e Kratos riesce ad uscire in quel momento. Veramente fantastico! Il Greek Warrior vuole far male all'avversario e lo stende con lo SPARTA KICK!!! Middle Air Big Boot che affossa Malcolm e lo fa crollare a terra. Il Bald Basterd scende dal ring ed afferra il suo scudo con le iniziali J.K., John Kratos è il suo nome e gli dà la forza. Con lo scudo, Kratos prende la rincorsa e travolge l'avversario. LO COLPISCE IN PIENO VOLTO!!! Nel giro di pochi secondi Malcolm Clark è una maschera di sangue.

Fans: "Holy shit, holy shit!!!"
Kokone: "Sangueeeeeeee."
Taggart: "Incredibile brutalità da parte di Kratos."

Il Greek Warrior appoggia lo scudo a terra ed è pronto ad eseguire il CREEPING CHAOS. Sitout Full Nelson Atomic Drop! Devastante...... MA NON CE LA FA AD ESEGUIRLA!!!!!!! Malcolm esce in tempo e connette con una DDT........ KRATOS SBATTE SULLO SCUDO!!!!!!!!!!!!

Fans: "WBFF, WBFF, WBFF."
Taggart: "Anche se stasera Malcolm è odioso nel modo di comportarsi, i fans gli portano rispetto quando tende ad usare così tanta violenza."
Kokone: "Lui ha i pugni nelle mani!"

Malcolm Clark sente di poter concludere il match, vuole farlo nella maniera che conosce meglio. Posizione di Ganso Bomb, la CALIGOLA'S ACCLAMATION!!!! Nooooo, Malcolm cambia idea. Vuole eseguire un'altra manovra finale.
BUSINESS CLASS.
BUSINESS CLASS.
BUSINESS CLASS.
Il suo dio ha scelto per lui la manovra finale del suo lottatore principale: Michael McFarry!
Malcolm sta per concludere la mossa, ma Kratos lo spinge via contro le corde, poi lo raccoglie sollevandolo sulle spalle.

FEEL THE PAIN!!!!!!!!!!!!!!!!!
Tornado di forza 5 eseguito perfettamente. Il Greek Warrior va a chiudere su Malcolm.

1........................
2........................
3NO!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Malcolm alza la spalla, uscendo dalla Feel The Pain. Kratos non può crederci, eppure è successo realmente.

Taggart: "Grande resistenza di Mr. Funny Brutality!"
Kokone: "Credevo che fosse finita, invece si prosegue."

Malcolm viene sollevato di nuovo, ma stavolta esce, non ci sta a farsi scannare nuovamente.
MALCOLM X!!!!!!!!!!!!! SUPERKICK DAL NULLA.
Kratos impatta a terra e pare veramente stordito. Lo stronzo individuo si avvicina al suo bastone da Kendo e lo solleva al cielo.
SI SPENGONO LE LUCI! Poi musica ad atmosfera: ODE TO JOY, sia musicalmente che a livello tecnico.



L'inno alla gioia rende Malcolm felice, il lottatore comincia a percuotere il Greek Warrior con il bastone, facendogli sempre più male. Sembra quasi uscito da un film di Kubrick, il lottatore picchia e ride, picchia e poi ride ancora. Gli attacchi virtuosi proseguono con piacere, ma Kratos si rialza all'improvviso.
SPINEBUSTER!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Si riaccendono le luci perché l'Inno alla Gioia si interrompe in questo modo. Malcolm è sofferente. Crashindenton capisce che il suo compagno è in seria difficoltà e sale sul ring, posizione di Chokehold sul Greek Warrior, ma lui riesce a liberarsi.
KRATOS BOMB!!!!!!!!!!!! Black Hole Slam into X-Factor!!!!! Non viene eseguita con perfezione per via della immensa mole fisica del gigante di Piacenza, però questo gli permette di salvarsi.
MALCOLM decide di eseguire un'altra manovra finale che non è sua, ma è stata ispirata dal suo dio.
GENETICALLY END!!!!!!!!! La manovra finale di Eddie Evans. SHOOTING STAR PRESS, però Kratos si toglie.
A VUOTO!!!!!!!!!!!!!
Stavolta il Greek Warrior solleva Malcolm Clark.

FEEL THE PAIN.
PERFETTA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Schienamento immediato, non c'è tempo da perdere.

1.......................
2.......................
3!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Vittoria per il Greek Warrior. Arrivata come ci si aspettava, con la sua manovra preferita.

Testo nascosto - clicca qui

Taggart: "Bella vittoria di Kratos, che si impone nel primo vero duello personale con il suo arcinemico Malcolm Clark."
Kokone: "Un po' me l'aspettavo se devo essere sincero."
Taggart: "Sono curioso di vedere come la prenderà Malcolm!"

Il lottatore sconfitto rimane al centro del ring, urlando contro il cielo.

Malcolm: "Why, Vale, why?!?"

Non arriva nessuna risposta, il dio personale di Mr. Funny Brutality non risponde all'appello, Malcolm ha perso ed il suo 'creatore' non ha risposto. Kratos prima di tornare nel backstage fa cenno a Malcolm di riflettere su quanto è accaduto.
"Apri gli occhi!"
Con questo avvertimento, il Greek Warrior esce soddisfatto da questa competizione.

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Jack Leone firma una serie di autografi nel backstage alle signore addette ai lavori e ritorna tutto soddisfatto al suo spogliatoio, quando un rumore orrendo proviene dal suo interno.

TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ.

Leone: "Angel, da quando ascolti quella merda! Ma tu non sei Angel! Tu sei... ALFONSO!!!"

Nella stanza c'è Alfonso, vestito da Cavaliere del Tempo.

Alf: "Alfonso? Mai sentito nominare, sai, Jack, io sono Mr. Alfonsitude, uno fra i partecipanti dell'Extreme Rumble match. Possibile che non mi riconosci? Sono il Cowboy del Sud Africa e stasera si danza. Hiiiiiiii hoooooooooo!"

Mr. Alfonsitude sferra una frustata con il Lazo messicano mentre beve tequila con le gambe distese sul divano. Leone non pare affatto contento di vederlo.

Leone: "Senti, Alf, ti ho dato TANTE libertà e ti ho detto che la WBFF Wrestling è anche la tua casa, ma se c'è una cosa che odio è farmi prendere per il culo da uno che per tutta la carriera ha fatto lo schiavo per McFarry."
Alf: "Ma che stai a dire? Io sono un GOOD GUY, sono il co-owner della WBFF Wrestling, Mr. Alfonsitude. Sono il terrore di tutti i miei avversari, attendo il momento ideale per trafiggerli con la SPEAR OF THE FEAR. Sono una leggenda!!!"
Leone: "No, tu sei una presenza non gradita, quindi vattene da questa stanza, stasera non ho tempo per scherzare."
Alf: "Dai, fratello d'Attitudine, sono qui per filosofeggiare sul tempo come piace a te. Attacca un po' di musica che c'ho un FLOW che ti stenderà, BROH!"

Jack Leone accende la radio.

TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ.

Alf: "Il tempo scorre come un paio di mutande rosse in una eclissi lunare! Tunz, i sussurri del tempo risuonano nell'eco delle nostre vite. Tunz, la clessidra già segna l'ora del successo. Bang, Bang."
Leone: "VIA DA QUI!!!"

Il Cowboy di New York getta Mr. Alfonsitude fuori dalla sua stanza e si chiude dentro a chiave, poi scuote la testa ed osserva un cd sul tavolino.

Leone: "Per uscire da questa situazione, ci vuole Chopin, ascolterò alcune fra le sue opere più iconiche per rilassarmi."

Leone inserisce il disco di Chopin nella radio e si prepara a percepire la soave melodia.

TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ.

Leone: "ALFONSO, ti odio!!!!!!!!!!!!"

[IMG]http://i61.tinypic.com/5np2tt.jpg[/IMG]
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