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The Humbler's Way Back 1/5

Ultimo Aggiornamento: 13/08/2014 20:22
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Desperation Iron Man Champion
Aaron Kirk
Staffer
13/08/2014 01:46
 
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È tutto bianco. Che cazzo significa? Io sono andato a letto a casa mia, me lo ricordo. La testa pulsa ed è leggera, e non riesco a reggermi sui fottuti piedi. Quindi striscio. E dove striscio? Questa la mia camera non la è di sicuro. A meno che non sia passato un imbianchino iperdotato mentre dormivo. Colpi di martello mi fanno alzare la testa. Mio nonno Chris è seduto dietro una cattedra e indossa una toga da giudice. Il che è molto strano, visto che è schiattato sei anni fa.

“Aaron” mi dice “dobbiamo parlare.”
Ma che è, la mia ragazza? Certo che no, loro non mi lasciano. Provo a mettermi in piedi, inutilmente.
“Temo che dovrai alzare la voce, nonno. Sembra che da qui non mi muova.”
“Forse potresti strisciare” il nonno si sporge leggermente oltre la cattedra “ti si addice, non trovi? Per anni ti ho insegnato a rotolarti sul mat, fammi vedere quanto sei bravo.”
Che cazzo dice? Lo preferivo morto, cazzo. O almeno senile, quando sparava stronzate senza senso come se fossero insegnamenti di vita. Almeno era divertente.
“È questo che ti sei ridotto a pensare, inutile marmocchio? Credi di essere diventato qualcuno?” Il nonno ride e tossisce “non sei proprio nessuno, Aaron. Hai battuto Jack Leone, ho sentito. E Memeth Arkin? Mi dicono che sta benissimo, le sue gambe funzionano alla perfezione.”
Tornato dall’oltretomba per rompermi il cazzo. Ha ragione. Scuoto la testa.

“Allora, dove sei stato questi due anni?”
“New York. Dovevo cambiare aria, sai.”
“Oh. Big ‘orra. Non ti sono rimaste neanche le palle per affrontare la realtà?”
“CHIUDI QUELLA CAZZO DI BOCCA PER UN SECONDO!” urlo. Ho perso il controllo “cazzo, dopo sei anni sottoterra è un bel fottuto cambiamento, eh? È fottuta disabitudine ai rapporti interpersonali? Ti porto un po’ di terriccio per farti sentire a tuo agio? Ho detto che sono andato a New Fottuta York. Non dovevo più farlo il wrestler, hai ragione. La WBFF ce l’ho messa io nella merda, quando dovevo salvarla. Ho pensato che levarsi dai coglioni fosse la cosa migliore. Jim ha una famiglia, poi. Non poteva stare troppo tempo lontano, e quella zoccola di Rachel figurati se si trasferisce. È tornato a Kyle of Lochalsh. E poi cazzo, me lo dici cos’è questa fottuta pagliacciata? Perché sei vestito da giudice?”
Il nonno sorridee e allarga le braccia. “Per giudicare il tuo culo fetente, fesso.”

Mi passo una mano tra i capelli. Cosa ricordo? Cazzo, mi sono impasticcato? Tom, me l’ha date Tom. Figlio di puttana.

“Hai saputo, non è così?” domanda il nonno. Era una domanda retorica più che una vera domanda.
“Ho saputo.” Non c’era bisogno di chiedere a cosa si riferisse.
“E...?”
“Mi hanno chiesto di tornare.” Non capisco il senso di questa specie di aula di tribunale.

“Aaron” mi chiama il nonno Chris “farai meglio a dare la risposta giusta.” E schiocca le dita. Alla destra del nonno compare una giuria, ma non riesco a vedere le loro facce.
Io sbuffo. “Farò meglio a svegliarmi e vomitare l’anima, dico io.”
Il nonno ride. “E io che pensavo di essere simpatico. Ti sembra una fottuta barzelletta? È la tua vita, ragazzo. Oggi ti giudicherò. Hai abbandonato la nave che hai affondato, stronzetto, e dopo ti sei ritirato a fare il deficente in televisione e ti sei fatto quel taglio orrendo che fa schifo al cazzo e quella barbetta. Ho sperato che i miei insegnamenti valessero qualcosa, ma sei tale e quale a tuo zio Alfie.”

Cazzo, non lo zio Alfie.

“Sì, Aaron, lo zio Alfie. Cos’è, quel pezzo di merda ti ha fatto entrare nel suo giro? Non credere di poterla fare franca come ha fatto lui, lo stesso errore non lo ripeto due volte. Credi che la morte possa fermarmi? Cazzo, ventidue anni hai vissuto con me e non sai di che pasta sono fatto. Ventidue anni tutti passati a farti diventare un wrestler perfetto e tu vai a spargere in giro il tuo sperma come se contasse qualcosa sbattersi una puttana che te la dà soltanto perché sei quasi famoso. Ho sbagliato come padre, Aaron, ma come nonno ho deciso di fare le cose per bene. Sei accusato di tutta la merda che ho appena elencato, come ti dichiari?”

È un fottuto scherzo? Non trovo la voce per dirlo. Io vorrei dire altro, vorrei dire un sacco di cose, ma l’unica parola che esce dalle mie labbra è “Colpevole.”

Il nonno accenna un sorriso. “Bene, non mi hai fatto sudare. Sai già che conoscevo la risposta, come anche la giuria. Non vuoi conoscere la tua pena, piccolo Kirk?”
Kirk. Mi ero abituato a non pensare a me stesso con quel nome. Suona fottutamente bene, Aaron Kirk. Aaron ‘The Humbler’ Kirk. Ma mi fa formicolare il ginocchio, quel fottuto nome, e mi fa entrare un crac crac nella testa che mi fa scoppiare le meningi.
“Non è il mio nome.” Dico io “Kirk. Non mi chiamo così, e neanche tu.”

Il nonno sembra divertito un sacco da quello che ho detto. James compare al banco dei testimoni, ma mi guarda e sta zitto. Parla, cazzo! E invece no. Vorrei salutarlo, ma non ho idea di cosa dire, e oltretutto è solo frutto del mio delirio. Spero almeno che Rachel non gli stia rompendo troppo le palle.

“Aye, hai ragione. Non è quello il tuo nome, non è quello il mio nome. Eppure io l’ho passato a Phil e Phil l’ha passato a te, proprio come un cognome. A scuola, a Kyle of Lochalsh, perfino quella ragazza, Harmony, che ti ha tenuto la manina fino all’aeroporto quando sei andato in America... ti chiamano Kirk. È stato il tuo nome più di quanto McGunner lo sia mai stato. I titoli di coda di quel film, come cazzo si chiamava? Quello in cui sei un soldato figo e ammazzi un mostro, cosa dicevano? Aaron McGunner. Sei tu. E invece che cosa cantava il pubblico a People’s Choice 2012, quando hai fatto l’incontro più bello della tua vita? Oh, cantava Aaron Kirk, si sentiva bene anche sei piedi sottoterra. Non mi pare che allora gli hai urlato che non era il tuo nome. Hai osservato Jack Leone strisciare e hai ammirato la tua opera di distruzione, la TUA, non di Aaron Kirk.”

Dovevo tirare avanti in qualche modo, solo quella testa di cazzo fondamentalista di mio nonno non lo capirebbe. Aye, ho fatto il fottuto soldato, ho fatto l’americano, ho fatto qualsiasi cosa quei fottuti registi di serie b mi dicessero di fare.

“Che diavolo vuoi che faccia?”
“Voglio che tu scelga” il nonno si sporge ancora “hai detto che hai saputo. Bene, hai accuratamente evitato di aiutare il tuo capo a rimettere insieme la baracca, e sappi che sei un pezzo di merda per questo. Ma ora hai la possibilità di rifarti. Aye, sei stato bravo fin quando sei stato lì. Hai fatto vedere i trucchetti che ti ho insegnato, hai fatto i tuoi giochetti da demagogo e tutti ti hanno applaudito, ma non sei più un rookie. Non sorprenderai più nessuno, nessuno ti sottovaluterà. Qui è dove finisco io, e dove tu devi dimostrare di valere qualcosa. Mio figlio ha abbandonato la moglie e le figlie e si è scopato un’inglesotta negra, e per quanto ne so adesso potrebbe essere morto da più tempo di me. Vuoi essere come lui? Almeno Alfie aveva un fratello a portare avanti il nome della famiglia, era una sega di merda, tuo padre, ma l’ha fatto egregiamente. Tu invece non ce l’hai, perché purtroppo gli hai spezzato la gamba!”

Il ginocchio prende a pulsare e il formicolio si fa più forte. Mio nonno continua a parlare.

“Quindi, ecco la tua scelta, Aaron McGunner. Puoi essere libero, finalmente, libero dal formicolio, libero dal crac e dal dolore che ti opprime da cinque anni. Non hai mai lasciato che nessuno ti scalfisse, ma io so cosa provi. Puoi rinunciare definitivamente alla tua carriera, ma perderai la tua gamba sinistra. Andrà a James così che lui potrà dare un seguito alla mia eredità, e suo figlio dopo di lui. Ti renderebbe felice? Ahahah, piccolo bastardo, io ti ho fabbricato con le mie mani, e so che cosa sei. Io so cosa sogni, e tu sogni di essere IL wrestler. Puoi esserlo, sei molto più bravo di Jim. La tua promotion è risorta dalle sue ceneri, senza il tuo aiuto. Puoi vincere lì e dovunque tu voglia, tu sogni questo. Il wrestling sogna questo, lasceresti la tua promotion nelle mani di Bohèmien? BOHÈMIEN? È un decadente che non ha neanche una vaga idea di cosa sia il fottuto decadentismo. Stivi? Vuoi dire lo stronzo che sparisce alla prima occasione? McFarry? Quello che si è scritto il segmento del pompino in diretta? E chi altro? Grazie a te Jack è andato, furbone. Hai fatto casini ovunque, e almeno uno va sistemato.”

Jim al banco dei testimoni scuote la testa. Sua moglie e suo figlio sono al suo fianco, ma so che vorrebbe tornare su un ring a spezzarsi l’osso del collo per divertimento. Il piccolo Chris – figurarsi se quel bastardo non chiamava suo figlio come il nonno – mi guarda come se fossi un eroe. Non sono un fottuto eroe, io rapisco piratesse e spezzo gambe. Ho perfino fatto spacciare droga nella mia fottuta scuola di wrestling. Una scuola di wrestling di Aaron Kirk, che idea del cazzo. Mi sono messo in testa di essere mio nonno? In questo momento il vecchio bastardo è più vivo di me.

“Sai, nonno” gli dico “mi sono sempre domandato che cosa avrei fatto se non il wrestler. Magari ora mi sveglio e trovo un cioccolatino inglese nel letto, ma una cosa me l’hai insegnata come si deve. Io sono un lottatore, e se non lotto contro qualcuno lotto contro me stesso, non so fare altro. Ma sono cinque anni che mi chiedo se c’è un modo di riparare il ginocchio di Jim, capisci? Io distruggo e basta, ho messo al tappeto chiunque finché ho trovato qualcuno da mettere al tappeto, e tu mi stai offrendo una possibilità di fermarmi e sistemare le cose. A volte penso che sono stanco di lottare, che sono ancora giovane e quando lottavo ogni singolo secondo della mia vita provavo dolore, e non riuscivo ad alzarmi dal letto e combattevo con la tentazione di imbottirmi di antidolorifici. Penso che tutto quello che ho fatto è privare una federazione della sua guida quando ne aveva più bisogno, e, aye, sono fottutamente bravo, perfino più bravo di te, ma ho continuato a distruggere la mia casa mentre decine di migliaia di persone dagli spalti continuavano a incoraggiarmi, e io mi ubriacavo dei loro cori, e ci sguazzavo in quella merda, mentre continuavo e continuavo e continuavo a fare la cosa sbagliata. Non posso cambiare ciò che sono, hai detto fottuamente bene. Forse la WBFF e la famiglia sarebbero meglio se ci fosse James al posto mio. Forse potrà diventare campione, un giorno, e io mi troverò una fottuta moglie. Ci pensi? Io che mi sposo. Ahahah!”

Il nonno sbatte il martelletto per zittirmi.

“Non avrei mai pensato di trovarti così, nipotino mio. Talmente fichetta da fare i discorsi struggenti A ME! Credi che non sappia cosa significa essere un wrestler? Io te l’ho insegnato. Ti ho preparato al dolore, ti ho preparato alla fatica. Un paio d’anni di lontananza dal ring ti hanno fatto diventare un senzapalle."
“VUOI SMETTERLA DI INTERROMPERMI?” lo interrompo. “Cazzo! Sei fottuti anni, io ti ammiravo più di ogni altra persona al mondo. Mio padre per me è un coglione, specialmente al tuo confronto. Aaron Kirk non provava dolore, lui infliggeva dolore! Non capisci quant’è pericoloso? È per questo che l’ho ammazzato. Aaron Kirk non pensa prima di agire, lui si getta a testa bassa contro chiunque ha davanti, ed essere lui mi faceva sentire... l’uomo che tu volevi forgiare. Migliore di te, di Jim, di papà, di chiunque altro su questa fottuta Terra. Mi faceva sentire potente, mi faceva saltare giù dalle gabbie sorridendo come un fesso. Mi faceva venire il sangue alla testa. Era esattamente quello che songavo, come posso abbandonarlo? Ma quello che ha fatto... che HO fatto. Non voglio ripeterlo, io devo controllarlo.”
“Dimmelo, si può controllare una stella?”
È esattamente una di quelle metafore facilotte del cazzo che faceva Kirk.
“No” rispondo io, senza pensare “Muore soltanto quando ha bruciato tutto quello che aveva. E si lascia dietro un fottuto buco nero, se è grande abbastanza, così che nessuno possa dimenticarla. Non puoi controllarla, noi puoi spegnerla, perché continua a bruciare idrogeno finché ne ha.”
Sorrido come sorridevo due anni fa. Non è mai morto, non posso ammazzare Aaron Kirk. Perché io sono Aaron Kirk, per quanto possa fuggire da quel bastardo lui continua a bruciare dentro di me.
“Sei sempre stato sveglio, Aaron. Non addormentarti ora. La WBFF ha bisogno del suo campione.” La voce del nonno sembra cambiare, diventa sempre più simile alla mia.
“Non sono mai stato il suo campione” ormai ho smesso di ragionare. Non sono io a parlare, o forse ho iniziato solo adesso a parlare.
“Buffo, vero?” dice il nonno.
“C’è tempo per rimediare.”

La risposta. L’ho data senza pensare, perché più pensavo e più mi sembrava sbagliato. Eppure ho scelto di tornare, non perché sia giusto, non perché sia la strada più semplice. Perché in fondo è quello che ho sempre voluto. Aaron Kirk è tornato, puttane, è tornato per prendervi a calci nel culo, per prendere il suo posto in una fottuta costellazione. O almeno queste sono le prime puttanate che mi turbinano in mente, come se fossero già pronte a venire fuori e aspettassero soltanto che un mio sì le sbloccasse. Riesco a mettermi in piedi, nonostante il ginocchio abbia preso a fare davvero male. Guardo per la prima volta il nonno Chris dritto negli occhi, ma quelli non sono i suoi occhi. Sono i miei. Il nonno Chris non c’è più, c’è Aaron Kirk al suo posto, con i capelli lunghi fino alle spalle e senza barba, con il mio vecchio ring attire.. Mi sorride e allarga le braccia.
“Vieni ad abbracciarmi, stronzo” dice “e non dire che non ti sono mancato.”
Vorrei dirlo con tutto me stesso. Ma non ci riesco. Sono ipnotizzato dal mio stesso sorriso.
“Sei cambiato” continua The Humbler “hai perso un po’ di peso, ti vedo smagrito. Ah ah, non mi dire che stai diventando uno di quei frocetti anoressici da telenovela. Vieni qua, ora, dobbiamo parlare di tante cose. Abbiamo una federazione da conquistare. Un’altra volta.”
Quando mi sveglio sono ai piedi del letto, attorno a me c’è una grossa chiazza di vomito e Bog mi sta leccando la faccia. Sono fortunato a non essere soffocato nel sonno. Mi devo dare una ripulita, c’è stato movimento questa notte. E ce ne sarà nei giorni a venire. So che Jim capirà, sono cinque stracazzo di anni che capisce. Mi faccio una doccia e mi metto delle cuffie nelle orecchie per coprire il crac crac, sperando che servano a qualcosa. Vado a correre e poi mi piazzo su una panca. La World Bloody Fight Federation non può tornare senza di me.
[Modificato da Aaron Kirk 18/12/2014 02:45]
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Aaron Kirk
Staffer
13/08/2014 01:52
 
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Yeah, serie di spot che ho pronta da settimane ma ho deciso di iniziare solo adesso. È la prima volta che faccio introspezione più o meno seria su Aaron (anche se i processi mentali che lo portano ad agire in un certo modo ce li ho sempre avuti chiari). Gli spot sono cinque, quattro di Aaron e uno di James (per chi non lo conoscesse era il suo manager due anni fa ma l'ha abbandonato per stare con la sua famiglia).

In questo spot un Aaron forse impasticcato (o forse solamente ubriaco e molto suggestionato) parla con se stesso (una parte di se stesso, almeno) sotto forma della buonanima di suo nonno.
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CITH - Boss WBFF
Best of All Time!!!
Ava Misfit
The Boss
13/08/2014 20:22
 
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Lo leggo a breve, sono contento di rivedere qualche spot!
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