The Scientist - spot Jacob Lamda

In un bizzarro laboratorio a tinte grigie, un uomo barbuto osserva attentamente il monitor di un piccolo computer mentre tiene entrambi i gomiti sul tavolo e le mani coperte dai guanti appena sopra la bocca, in modo pensieroso.

"Dr. Lamda, i soggetti si stanno svegliando."
"Bene, dottoressa Myers, prepari una tazza di Earl Grey per ciascuno di loro."
"Agli ordini, Doctor Lamda."

E' l'ottobre del 2002, quando l'ancora quattordicenne Jacob Lamda fa parte dei soggetti ad un esperimento guidato da suo padre, il dottore canadese Chris Lamda. Lo scopo è particolare: provare a connettere più individui attraverso la dimensione onirica, cioè nel mondo dei sogni. Jung parla di sogni collettivi, di connessioni fra gli esseri umani. Perché la gente nei sogni può essere capace di parlare una lingua straniera? Secondo il dottor Lamda, la risposta giace nelle capacità celate dalla psiche. Ma gli adulti... no, gli esseri adulti sono troppo attaccati alla realtà per potersi connettere fra di loro. Serve fantasia, serve creatività, serve fede negli altri. E' questa la ragione per cui i figli dei tre scienziati che studiano la dimensione onirica sono stati sottoposti ad esperimenti.

Jacob Lamda, Gregory Baron e Livy Myers. I tre ragazzi si risvegliano allo stesso momento, ognuno di loro porta dei sensori attaccati alla testa, pronti a captare le onde emanate dal cervello.

"Guardi qui, Doctor Lamda, sono senza parole..."
"Eccellente, tutti e tre i monitor riportano lo stesso risultato: i ragazzi hanno vissuto la stessa esperienza. Tre persone... lo stesso sogno."
"Allora, significa che il nostro progetto è efficace, sta davvero funzionando."

Jacob ha gli occhi spalancati, pare totalmente agitato. La dottoressa Myers si avvicina a lui sorridendo, felice per il risultato indicato dal monitor.

"Allora, Jacob, com'è andata?"

Il ragazzo non riesce a parlare, è paralizzato e nauseato, schiaffa via un conato di vomito dalla bocca, dando una tinta giallastra al pavimento di quella stanza così grigia.

"Dove mi avete mandato? Ve ne rendete conto?"
"Calmati, ragazzo, se non te la senti di parlare ora bevi prima un po' di té."
"No!"

Jacob sembra non essere ancora tornato nel controllo di sé e spazza via la tazza dal tavolo, poi un'altra scarica di nausea lo colpisce, vomitando per la seconda volta.

Livy Myers inizia a piangere incessantamente, mentre Gregory Baron sembra terrorizzato, continua a tremare.

"Figlio mio... hai la febbre!"
"Papà, siamo stati dannati."
"Cosa vuoi dire?"
"Pane per i demoni, non siamo altro che pane per i demoni."
"Cerca di tornare in te, non ti riconosco."
"E' terribile, è così terribile."

Il sogno collettivo dei tre ragazzi era il medesimo: un viaggio in una terra piena di corpi in decomposizione, occhi al posto delle orecchie, denti nel naso. Jacob Lamda era il più giovane dei tre ragazzi ed anche l'unico ad aver descritto lo scenario come 'interessante'. Se per gli altri quello era un incubo, per lui era un nuovo mondo da esplorare.

Livy Myers e Gregory Baron convinsero i loro genitori a tirarli via dall'esperimento, ma Jacob Lamda rimase. Il suo obiettivo in realtà non era quello di esplorare davvero quel mondo, ma di far felice il proprio padre, un uomo di scienza, poco incline ai sentimenti umani. Nonostante i suoi colleghi volessero abbandonare quel progetto così terrificante, per lui doveva continuare.

"Non lo capite? Stiamo costruendo la storia dell'umanità. Avete idea di quale stadio di progresso può ottenere l'uomo continuando a visitare il mondo onirico. E' la vera interconnessione, il trionfo della mente."
"Dr. Lamda... la prego di ripensarci. Possiamo mandare avanti il progetto, ma suo figlio è irriconoscibile, sta perdendo contatto con la realtà."
"La realtà? Cosa credete, che questo progetto a cui lavoriamo da cinque anni sia un racconto di fantasia? Chiudete la bocca e preparate il macchinario!"

Quella che per un essere umano poteva essere una vera e propria tortura psicologica, per il giovane Jacob non era altro che una relazione fra padre e figlio, l'occasione per dimostrargli di non essere un buono a nulla. Sorridendo, Jacob entrò nuovamente nel macchinario. E sognò la debolezza del genere umano, schiacciata da un gigantesco cancello. Lui non voleva essere più un uomo... preferiva essere un cane infernale.
"The Hell Patrol" Jacob Lamda.
Chissà se suo padre l'avrebbe accudito, magari come cane avrebbe avuto più speranze di renderlo felice.

Specifico solo che non è uno spot fatto così tanto per fargli guadagnare tre punti al Fanta Wrestling, è uno sviluppo del background, uso lo spot perché è improponibile come promo, è una parte del passato del lottatore. Credo che sia la prima volta che racconto chi è Jacob Lamda. E' uno fra quei personaggi su cui un po' di introspezione non guasta.
Non pretendo che vi piaccia, alcune parti sono un po' crude, mi serve come esercizio personale per scrivere meglio.