Berget
Vol. 1: La Nascita.
[…] Fu cosi che mi resi conto dell'importanza delle rune.[...]
*voce narrante e susseguirsi di tavole a carboncino*
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Sotto una quercia, una giovane donna era accasciata, pareva morta, ma respirava e piangeva. Era colpa sua se ora i corvi erano irrequieti.
“Ehilà!”
…
“Dico a te! Ehi!”
…
“Tze, non ho tempo da perdere, non vuoi rispondere? Cavoli tuoi!”
“Mio Padre...”
“Aah allora Dio ti ha donato la voce, oltre a quelle belle e prosperose...”
“Mio padre è stato ucciso...”
“Cosa? Quando? Chi diavolo è stato?”
“Mio fratello, mio fratello Bjorn è stato!”
“Perchè mai avrebbe dovuto, non capisco.”
“è un fanatico! Non da retta a nessuno, ma dimmi non avevi fretta?”
“Bè, considerando che la situazione si sta facendo seria, no.”
“Puoi aiutarmi?”
“In che modo potrei, dimmi, in che modo?”
“Bè per prima cosa potresti aiutarmi ad alzarmi”
…
I due intrapresero un sentiero che portava ad una piccola fattoria nel bel mezzo del nulla, Uppsala distava forse più di 200 miglia. La donna sembrava assai strana, il suo pianto ormai non era che un lontano ricordo, era come se suo padre fosse tornato in vita.
“Dimmi, è qui che si trova tuo padre?”
“Mio padre?”
“Certo! E per lui che piangevi no?”
“Ah Già...”
“Sai sei strana, non capisco affatto...”
“Mio Padre si chiamava Anders, è morto circa 3 anni fa, mi ha lasciata da sola quel bastardo!”
“Già, senti io ora dovrei proprio...”
“Mio fratello poi, mi ha abbandonata per quella lurida puttana, quella stupida danese!”
“Ok, però ora si è fatto prorpio...”
“So che vuoi andare via...”
“è quello che sto cercando di dire in effetti”
“... Ma non posso farti andare via, devo portarti con me sai.”
“Devo venire con te? Dove? Perchè?
“Perchè tu sei un grandissimo guerriero, ma il tuo tempo qui è finito, e devi raggiungere i tuoi antenati...”
“Io, io credo che tu sia caduta nel bosco, e la tua testa abbia battuto troppo forte per terra...”
“ecco tieni prendi questo!”
La giovane fanciulla, prese un libro impolverato e lo diede al ragazzo, che incredulo fisso la copertina in cuoio per qualche secondo. Era un vecchio libro scritto in svedese, per la precisione era la raccolta di una saga, l'Anderssogur, cosi c'era scritto sul fronte.
“L'Anderssogur?”
“sì è la saga della nostra dinastia...”
“Nostra?”
“non ti ricordi di me, quella puttana ti avrà offuscato la mente, con il suo modo di parlare strambo!”
“Io non sono affatto tuo fratello!”
“Già, non lo sei, però ci somigli tanto...”
“io adesso devo proprio andare, però non posso accertarlo questo...”
“NO! Tienilo ti prego...”
Quando la sera il ragazzo rientrò in casa, non riuscii neanche a salutare i suoi genitori, corse in camera sua ed iniziò a leggere quel libro. Lo lesse per tutta la notte, con una fame di sapere che non aveva mai provato prima. Quando ebbe finito crollo in un sonno profondo.
L'indomani partì per Stoccolma.>>
[Modificato da tenaciousd92 14/12/2011 12:29]