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Bloody Desperation 9x05

Ultimo Aggiornamento: 10/12/2016 06:12
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Drago / Denny Leone
Over the God
10/12/2016 06:11
 
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Martedì 6 Dicembre. Carson City, Nevada. Ore 22:35.

Ci troviamo all'interno dell'abitazione di Justin Delaware, meglio conosciuto come Sheenan; più precisamente in una cucina che sembra essere stata attraversata da un tornado forza 5. C'è disordine, ovunque, e anche se inizialmente nasce spontanea qualche ipotesi legata all'incuria, ben presto - con uno sguardo più attento - ci si rende conto di aver di fronte il frutto di qualcosa andato storto. Ci sono piatti e bicchieri frantumati sul pavimento, posate sparse ovunque e perfino una sedia fracassata a ridosso di un piano-colazione.

"Dacci un taglio ora, CAZZO!"

"Non posso, NON POSSO! Perchè non capisci, razza di IDIOTA!"

"Allora PARLA, MALEDIZIONE!"

Sheenan e Luis Riva, adesso inquadrati dalla telecamera, sono in preda ad un evidentissimo stato di nervosismo. Voodoo Doll è stranamente vestito casual e con i dread legati, forse per la prima volta da che ne abbiamo memoria. Sembra un uomo comune, eppure Riva sta incontrando più difficoltà del solito nel gestirlo, peggio di quando ha a che fare con la sua versione di sadico occultista voodoo.

Sheenan: "Tanto non cambierebbe nulla Luis, proprio niente."

Riva: "Mi sembra logico, d'altronde non mi hai mai visto come qualcuno che può aiutarti, non sono altro che un fottuto piedistallo per il tuo teschio!"

Sheenan poggia le mani sulle spalle di Riva e lo spinge contro una parete.

Sheenan: "Cosa c'è Luis, hai cambiato idea? Hai iniziato a fare il prezioso? Ti ricordo che mi hai concesso la tua anima, di tua spontanea volontà, e che i nostri accordi prevedono che tu faccia qualunque cosa mi passi per la testa, più o meno utile che sia. L'hai voluto tu, l'hai desiderato fortemente, quindi togliti di dosso quell'abito sfarzoso da prima donna... Perché ti sta davvero DI MERDA."

Riva: "Ho capito che c'è qualcosa di anomalo in te e voglio provare a venirti incontro, ma tu devi ascoltarmi. Lascia che ti sia DAVVERO UTILE, per una volta facciamo a modo mio."

...

Riva: "Stenditi, mettiti a terra, almeno così eviti di far danni... Soprattutto a te stesso."

Sheenan, sebbene non sembri del tutto convinto dalle parole di Riva, capisce che bisogna fare qualcosa per sedare la sua folle adrenalina. Si sdraia a terra, i suoi arti tremano vistosamente. Incontra con una mano, per caso, un coccio di vetro e lo stringe nel palmo con forza: sul pavimento compare una chiazza di sangue.

Riva: "Parla, dí qualunque cosa ti passa per la testa."

Sheenan: "Drago, DRAGO!"

Riva, rimasto in piedi, aggrotta la fronte. Non capisce perché il Fighter di Liberec possa essere ancora un problema, visto che ormai è un ostacolo superato.

Riva: "Lo hai battuto, sei ancora tu il Desperation Iron Man Champion. Hai perfino preso la sua anima. Cosa c'entra Drago?"

Sheenan: "La sua anima Luis, la sua anima!"

...

Sheenan: "È la prima volta che mi ritrovo a fare i conti con una simile quantità di energia... So che aver assimilato la sua essenza mi renderà forte come mai lo sono stato prima d'ora, ma non riesco ancora a gestirla. Il mio corpo sembra fatto per il novanta per cento di adrenalina allo stato puro e il restante dieci di acqua.
Non riesco a stare fermo, non riesco a pensare, ho solo bisogno di spaccare qualcosa per evitare di ammazzare qualcuno."

Riva: "Non riesco a capire perché, in questi giorni non è accaduto nulla... Questa cosa sta vendendo fuori adesso."

Sheenan: "È una fase di assorbimento, è come se il mio corpo dovesse ancora abituarsi. In alcuni frangenti prova a respingere quell'energia e io, al contrario, cerco di trattenerla. Questo contrasto distrugge il mio equilibrio psicofisico.
Succede sempre quando uso il teschio, ma le altre volte quelle scariche l'adrenalina duravano pochi istanti e soprattutto erano meno intense, potevo gestirle con poco e nel frattempo continuare a rimanere concentrato su qualunque cosa stessi facendo. Mentre ora..."

Riva: "Mentre ora queste crisi sono più frequenti e violente. Pericolose perché ti espongono a notevoli rischi, e perché se si verificassero nel luogo sbagliato e nel momento sbagliato avresti molto da perdere."

Riva annuisce con convinzione, mostrandosi molto attento alla problematica che affligge il Tribal Warrior. È un uomo scettico per natura, non crede al soprannaturale, ma sa bene quanto Sheenan viaggi costantemente in un perenne effetto placebo. Negli anni ha saputo trovare un approccio ottimale per eliminare le divergenze e portarsi su una comune lunghezza d'onda.

Sheenan: "Passerà. Ma adesso vattene, è meglio per te."

Il wrestler per metà brasiliano e metà americano viene sopraffatto da uno spasmo incontrollato.

Sheenan: "ORA!"

Riva, al contrario, rimane sul posto mostrando una lucidità e una pacatezza fuori dal comune.

Riva: "Negli anni ti sei bombato di tutto nelle vene per stabilire un contatto con le entità che veneri."

Sheenan: "Di che cazzo stai parlando?!?"

Riva: "Per quanto abbia spesso contestato certe tue pratiche, credo che quella dispensa alle mie spalle oggi potrebbe fare proprio al caso nostro."

Luis di volta dall'altra parte e apre la dispensa, offrendo le spalle alla telecamera. Non riusciamo a vedere cosa stia combinando, fatto sta che quando si volta di nuovo verso Sheenan una sua mano regge una siringa.
Voodoo Doll osserva con stupore l'audace Riva, è l'ultima cosa che si sarebbe mai aspettato da lui.

Riva: "Prego, non c'è di che..."

Terminato il sarcasmo di Riva sulla scarsa inclinazione di Sheenan verso il riconoscimento, il Tribal Warrior afferra prontamente l'oggetto dalla mano di Luis.

Camera fades.



02 Dicembre 2016
Atlanta, Georgia

La Extreme Rumble è ancora in corso. Siamo ancora una volta dietro la Hog Family.
Precisamente dietro Otis e Sheri.
I due camminato per le strade di Atlanta in cerca di un Motel.
C'è silenzio tra i due, Sheri segue Otis ad appena due metro di distanza, è un silenzio pieno di tensione.
Sheri indossa un maglioncino a collo alto di color giallo senape e dei pantaloni aderenti neri. Si alza la manica per guardarsi il braccio ... Notiamo dei segni di lividi, li ricopre e si massaggia il braccio continuando a seguire il vecchio.

L'Hog si volta di scatto e scocciato la afferra di forza da quel braccio a la tira a sé per poi spingerla con una mano sul culo.

Otis: "Cammina avanti. Non ti voglio dietro di me."

Sheri non sembra aver nemmeno voglia di rispondere ... O per lo meno non lo fa subito. Sembra stia attendendo.

[Stacco]

Eccoci arrivati. Otis con in mano.una chiave con numero "17" entra in una camera. Per esser precisi ne ha due. L'altra è la "19"

I due entrano nella stanza. Abbastanza povera ed addirittura senza bagno. Solo un letto matrimoniale e poco altro.

Otis: "Questo motel lo usano sicuramente per portarsi le prostitute ahaha. Scommetto che ti senti a casa.

Sheri si volta di scatto verso Otis guardandolo di sbieco, quindi chiude la porta della camera.

Otis: "Non fare il muso lungo. Sei tu che mi costringi a comportarmi così. Come ieri sera. Non costringermi a ripetermi, puttana."

La Dahmer si avvicina al ben più grosso Otis.

Sheri: "Sei un fottuto porco. Sai cos'altro ci stanno in queste stanze? I morti."

Otis: "Si? E che vuoi fare? Vuoi bucarmi con una limetta per unghie?"

I due sono faccia a faccia. Otis Spalle al letto matrimoniale non sembra aver paura di esser quasi messo alle strette da una ragazza che pesa un terzo di lui.

Otis: "Tu e Harold dormirete qua. Io e Eugene nella camera diciannove. Ora vai all'arena e dì a quel bastardo di mio figlio dove venire."

Prova a svincolarsi ma Sheri tira fuori da sotto il maglioncino un coltello a serramanico che punta velocemente alla gola del vecchio.

Sheri: "I-i-io Dico che Eugene dormirà qua con noi."

Otis: "Che c'è? Vuoi farti fottere da tutti e due zoccola?"

Sheri: " Ah Ah Ah le tue provocazioni non valgono un cazzo. Ho visto cosa fai a quel poveretto. E finalmente che sono sola lontano da tutta la famiglia. Posso sgozzarti! Così smetterai di abusare di quel poveretto."

La voce della ragazza quasi è rotta da un principio di pianto.

Sheri: "Ti ho visto quella sera quando ti ... Ti sei fatto fare ..."

Lascia in sospeso la frase, come se solo dirlo gli provocasse ribrezzo. Ma Otis sorride divertito.

Otis: "Cosa Sheri? Quando gli ho messo il cazzo in bocca? Ahaha ti sei messa con mio figlio tutta presa da quel vortice di omicidi e violenza e cannibalismo ... E poi improvvisamente ti senti sporca perché il vecchio abusa del figlio ritardato??? Veramente??? Ahahan... Vieni qua! Fammi vedere quello che sai fare! Prova per una volta a prendere l'iniziativa.
Avanti! Colpisci..."

Sheri avvicina maggiormente il coltello ad Otis ma prima di poter colpire viene afferrata per i polsi e buttata di forza sul letto.
Il vecchio la blocca mettendosi a cavalcioni sul suo addome mentre tiene bloccato entrambi i polsi.

Otis: "Che c'è?!?!
Non fai più tanto la forte?
Non eri quella violenta???
La "Pazza"?? Ahahaha
Molla quel cazzo di Coltello!!"

Sheri prova in tutti i modi di liberarsi ma Otis la colpisce con una violenta testata che la stordisce. Il vecchio prende velocemente il coltello e lo butta lontano. Quindi trascina Sheri più in alto. Sono entrambi sul letto."

Il collegamento si chiude di netto.



La sirena di un’ambulanza spezza il momentaneo silenzio, la vediamo allontanarsi dalla casa di Brooklyn di Aaron Kirk.
La strada, ora, è vuota, soltanto un gatto grigio passa velocemente da una parte all’altra dello schermo. Quando questo esce dalla visuale, le immagini sfumano.
All’interno della stanza, un Aaron Kirk decisamente pesto è disteso su un lettino d’ospedale, intubato con una bella dose di antidolorifici.
Un medico entra di corsa, chiedendo “Cosa è successo?” fra i denti.
Si avvicina un infermiere.
“Dice di aver avuto un mancamento, è caduto e ha sbattuto la testa.”
Il medico accenna un sorriso. “Mente.” Poi torna serio.
“Tossicologico?”
“Pulito. Strano, eh?”

Il dottore bofonchia qualcosa di incomprensibile, Aaron Kirk se ne sta muto a fissare il soffitto, con una ferita evidente sulla tempia da cui ancora gronda sangue.
Poi, lo scozzese pian piano chiude gli occhi, probabilmente per l’effetto degli antidolorifici.

Quando li riapre, la stanza è vuota. Ad eccezione di Rebeca Helderson da Silva, che tiene la mano di Kirk fra le sue.
RHS: “Che cosa hai fatto?”
Aaron Kirk resta in silenzio, indeciso sulla risposta da dare.

RHS: “Dobbiamo andarcene da qui, signor McGunner, hai…”
AK: “Becky, ti avevo detto di chiamarmi per nome.”
RHS: “Lo so…” Rebeca sorride “Ma ti eccita di più così, non è vero?”
Kirk viene spiazzato dalla domanda, Rebeca non attende nemmeno un secondo e lo trascina in piedi, lo porta fuori dalla stanza, e l’ospedale è totalmente deserto. I due si fermano di fronte a due porte.
Un’inquadratura mostra che la ferita di Kirk pare essersi rimarginata.

Kirk: “Dove…”
RHS: “Ti amo così tanto, signor McGunner. Vorrei baciarti, ma quando lo faccio succedono brutte cose. Lo sai da quanto tempo non bacio nessuno?”
AK: “E che cazzo ne so io? Sette anni?”

Rebeca sorride.
RHS: “Esattamente.”
La brasiliana si avvicina a Kirk, lo prende per i capelli e lo bacia.

Stacco, Aaron Kirk e Rebeca sono nel BMW X5 nero di Aaron Kirk, lo scozzese è alla guida e Rebeca è al posto del passeggero, mima il ritmo dell’assolo di “Hey You” e picchietta con le dita sul finestrino.
Dopo un pezzo di strada, l’auto avanza nella neve finché Rebeca non scatta e tira il freno a mano, catapultando Kirk contro il vetro.
La ferita, uguale in tutto e per tutto alla ferita alla tempia dell’ospedale, inizia a sanguinare copiosamente.
AK: “Che cazzo ti è preso?”
Rebeca non ci fa neanche caso, prende la testa di Aaron Kirk fra le mani e disappanna il finestrino con la manica.
Kirk guarda fuori.

L’auto si è fermata davanti a una casupola, attorno a questa sono cresciuti dei cardi, che stanno pian piano mangiandosi il resto della vegetazione del giardino.
La porta della casa si apre, ed è proprio Aaron Kirk a venirne fuori, una donna lo accompagna all’uscio. Si tratta di Harmony. Kirk la bacia per congedarsi, arruffa i capelli a un bambino che li ha raggiunti, poi si incammina verso un tagliaerba, lo accende e inizia a tagliare i cardi.

AK: “Cazzo.”
Kirk si accascia contro il sedile dell’auto.
AK: “Sono definitivamente fuori di cervello.”
RHS: “Sei andato a vivere con quella là.” Rebeca appare leggermente risentita “Ma lo sai benissimo che è al di sotto delle tue possibilità. Non siete neanche riusciti a fare un bimbo vero.”
AK: “Ma che cazzo stai dicendo, Be…”
Kirk si interrompe a metà frase, assume un’espressione concentrata, per visualizzare di nuovo la scena appena passata.
AK: “Il marmocchio. Quello è il figlio di Jim. Perché ho visto il figlio di Jim?”

Rebeca ride.
RHS: “Perché sei definitivamente fuori di cervello, signor McGunner. E in fondo al cuore sei una persona deviata e malata. L’hai ammazzato e hai preso suo figlio. Lo confesso… quando l’ho saputo mi sono bagnata. Vuoi controllare?”
AK: “Becky, mi hai appena aperto la testa come un fottuto melone. Torniamo all’ospedale.”
RHS: “Non hai capito, signor McGunner. Non hai nessuna scelta.”
AK: “Becky, il sangue. Penso che sto per svenire.”
Rebeca assale Kirk, lo abbraccia.
RHS: “Non mi abbandonare!”

Kirk la spinge via, Rebeca sbatte con la nuca contro il finestrino, che per poco non si spacca. Rebeca si porta una mano alla nuca e mostra a Kirk il sangue.
RHS: “Adesso siamo uguali.”

Kirk apre la portiera, prova a uscire dalla macchia ma cade. Si rimette in piedi, avanza affondando nella neve. Man mano che avanza la neve si fa sempre più alta, Kirk finisce per affondare con tutto il corpo.
Kirk, che indossa solo la vestaglietta dell’ospedale, inizia ad arrossarsi per il freddo.
Ricoperto dalla neve, Kirk si ferma, prova a tornare indietro, ma la neve non sembra abbassarsi di livello.
Un uccellino si posa sulla sua testa. Una sialia, per esattezza, un piccolo uccellino blu.

AK: “E tu come cazzo ci sei arrivato qua?” bofonchia, con solo la testa che fuoriesce dalla neve.
Sialia: “Destra.”
Kirk chiude gli occhi e sbuffa.
AK: “Sono uscito di…”
Sialia: “Destra. Vai a destra.”
AK: “Cosa c’è a destra?”
Sialia: “Sai cos’è un uccellino blu? È la fede. Destra.”

Kirk sbuffa di nuovo, si gira a destra e comincia ad avanzare. Finché non cade, in un’apertura nascosta dalla neve.
Kirk atterra in una stanza totalmente azzurra, le pareti e il pavimento riflettono le immagini come uno specchio. Le uniche aperture sono una porta quasi impercettibile riflettente come le pareti e due finestre che danno sul cielo notturno. La ferita sulla tempia si è riaperta.

“Come ti sei ferito?” A constatarlo è la voce di Daisuke Kobayashi, che lo aiuta a rimettersi in piedi.
AK: “Giocando a pallone con mia figlia” Kirk rievoca sarcasticamente il promo con Garet Jax “Mi hai visto cadere, fesso di un muso giallo. Secondo te come cazzo mi sono ferito?”
Kobayashi non risponde, non fa una piega. Mette una mano sulla spalla di Kirk.
DK: “Vieni con me, grandi cose ci attendono.”

Davanti a loro c’è una porta, Kobayashi fa per incamminarsi verso di essa, ma viene assalito.
Drago, con la pelle grigia e lo sguardo vitreo, ha assalito Kobayashi, gli ha morso il collo.
Il sangue del giapponese gronda dalla bocca di Drago, che ora osserva Kirk con lo stesso sguardo perso nel vuoto. A passi lenti, Sheenan si affianca a Drago, gli mette una mano nei capelli, come ad accarezzarlo.
SHEENAN: “Adesso siete uguali.”
Sheenan afferra la testa di Drago e gli torce il collo. Il corpo senza vita del fighter rotola fino ai piedi di Kirk.
SHEENAN: “Guarda cosa avete fatto.”
Vicino al corpo di Kobayashi sono accatastati altri corpi, morsi nel collo come il giapponese. Si tratta dei familiari di Aaron Kirk: sua madre, suo padre, suo fratello, Harmony, il figlio di James. Anche il corpo di Rebeca è accatastato con gli altri.
Kirk, in preda alla rabbia, si getta su Sheenan, che prontamente solleva una bottiglia di Chivas Regal spaccata e appuntita e con essa si taglia la gola.
Kirk finisce per reggere il cadavere di Sheenan fra le mani.

“KIRK.”
Con una profonda eco, la voce di Bluebird chiama lo scozzese.
“CI SONO DUE PORTE. QUALE SCEGLI?”
Kirk si guarda intorno. L’unica porta nella stanza è quella verso cui Kobayashi si stava incamminando.
Kirk: “Ce n’è solo una, coglione.”
“CI SONO DUE…”
AK: “Ce li hai dei fottuti occhi? Dove cazzo stai? Vieni qua e dimmi che ci sono due porte guardandomi negli occhi.”
Come richiesto, Bluebird sembra comparire proprio davanti a Kirk, che lascia andare il corpo di Sheenan e affronta Bluebird a muso duro.
AK: “Tutto questo casino è opera tua?”
Ancora una volta, Kirk è guarito dalla ferita.
BB: “No. È tutta opera tua. Avevi bisogno di aiuto, e invece ti sei fatto rompere il collo.”
AK: “Non ho bisogno di…”
BB: “Ci sono due porte, Kirk. Quale scegli?”
Per tutta risposta, Kirk molla un pugno in faccia a Bluebird, che si accascia al suolo, il volto insanguinato. Kirk è su di lui, continua a prenderlo a pugni.
Il volto di Bluebird è ora incavato, la tempia, la stessa dove Kirk è ferito, si è aperta, sangue e liquido fuoriescono, Bluebird è morto. Kirk lo tiene per la gola, lo osserva inclinando la testa.
Il corpo senza vita di Bluebird apre la bocca e parla.
BB: “Ci sono due porte. Quale scegli? Non sei indipendente. Non sai pensare per conto tuo, sei solo una squallida macchina, anche sei atteggi da artista. Riesci a vedere solo una porta, per questo ti ho sconfitto.”

Kirk scoppia a ridere.
AK: “Vuoi un’altra fottuta porta. Cazzo.”
Kirk si lancia contro una finestra, la infrange, vola verso il basso.
All’impatto col suolo, una ferita si è aperta sulla sua tempia. Aaron chiude gli occhi, sviene per l’impatto.

Kirk è guarito da ogni ferita e si trova ora nello studio del dottor Stuart Braxton, che durante la sua rivalità con Crystal Houghton l’ha valutato psicologicamente idoneo per salire su un ring.
Braxton inarca le sopracciglia, un’espressione delusa si disegna sul suo volto.
SB: “Perché hai provato ad ucciderti, Aaron?”
AK: “Non l’ho fatto.”
SB: “Cosa abbiamo detto riguardo alla sincerità?”
AK: “Come ti pare. Non ho tempo da perd…”
SB: “Invece ce l’hai. Devi scontare un ergastolo, Aaron, hai ucciso tutta quella gente.”
AK: “Non ho ucciso un cazzo di nessuno. È stato Drago, che era…”

Kirk si ferma, e inizia a ridere.
Il dottor Stuart Braxton resta serio, osserva Kirk ridere con espressione indecifrabile.
Aaron afferra il dottore per il camice.

AK: “Sono tutti morti.”
Kirk chiude gli occhi. Sospira.
AK: “Ci vediamo.”
Aaron ora si alza, apre la porta. Vista dall’esterno, scopriamo che l’edificio in cui Aaron e il dottor Braxton erano chiusi è la casupola vista in precedenza, dove Aaron Kirk abitava con la sua “famiglia”.
Ma, quando apre la porta, Kirk scopre che la casupola è sospesa, è stata mangiata da una pianta di cardi, che l’ha staccata dal terreno. Kirk osserva il vuoto.
“Scopre” di avere fra le mani la bottiglia di Chivas Regal, ora integra.
La osserva per qualche secondo. Poi se la infrange sulla testa, finendo per ferirsi gravemente alla tempia.
E cade nel vuoto.

E, nel vuoto nero in cui è caduto, una figura è seduta dietro una scrivania, sorride al vedere Kirk che cade. Si tratta di Jack Leone.
Mr. Attitude si alza, cammina in direzione di Aaron, ancora in caduta libera, sembra seguirlo cadendo verso il basso, ma allo stesso tempo fluttuare.

JL: “Finalmente ci ritroviamo, Humbler. Non abbiamo avuto tempo per parlare, vero?”
Jack Leone allarga il sorriso.
JL: “Ti chiederai dove sei finito, dopotutto ti sei spaccato una bottiglia in testa. La maggior parte delle persone a quest’ora sarebbero morte, ma ho sempre saputo che in te c’era qualcosa di speciale. Eh, già, Aaron Kirk. Tu eri uno su un milione. Esatto, purtroppo ho detto ‘eri’. Vedi, questo vuoto è la Stanza. La Stanza che hai sempre inseguito, chiamiamola ‘Stanza dei bottoni’, perché è in questa Stanza che si prendono decisioni.”

Jack Leone si accovaccia, per guardare Kirk negli occhi.

JL: “È per questo che mi odi, Aaron. Perché io so stare in questa stanza senza cadere. Ho pensato a lungo che prendere decisioni significasse controllare il tempo, e questo è quello che pensi anche tu. Gestire le giornate, controllare le ripetizioni che puoi fare quando fai squat, quanto puoi resistere in una presa. E sembra tutto giusto, ma questo è solo perché io e te siamo esseri umani. I leoni, quegli esseri maestosi che mi danno il nome, non fanno altro che dormire tutto il giorno. Ma il leone è il Re, questo lo sa anche un bambino. Il tempo non conta, è una struttura che abbiamo inventato per dare un senso a questo… caos che ci investe. Diciamo che una cosa viene dopo un'altra, ma non sappiamo dire quando inizia, solo quando la nostra attenzione permette a questa di sgorgare nella consapevolezza. Nella nostra testa, nei meandri della nostra mente, il tempo non esiste, nella nostra mente ogni secondo è per sempre. Finché esiste. Non programmiamo, siamo solo desiderio. E come il Leone siamo Re solo nel nostro mondo, Aaron, e la WBFF… è il mio mondo. Purtroppo, non è il tuo.”

Jack Leone ride.

JL: “Queste cose ho avuto modo di capirle con l’età, quando ti resta poco altro da fare oltre a pensare, quando hai iniziato a metabolizzare il ritmo del mondo, non c’è più bisogno del tempo, diventa tutto un’abitudine. Sai, penso ancora troppo poco. Ma scusami, ti sto ammorbando con le mie chiacchiere. Dopotutto, il tempo non aspetta nessuno. E tu stai per incontrare il terreno.”

NERO.

Nell’ospedale, Kirk apre gli occhi. È nella stanza, da solo. Si stacca dalla flebo, si rimette in piedi sulle gambe leggermente tremolanti.

CAMERA FADES



03 Dicembre 2016, 02:15
Atlanta, Georgia

Siamo appena fuori da una garage dove stanno ritoccando il Camper della Hog Family, Harold sta leggendo il diario di Sheri Dahamer

Harold: "Quel vecchio bastardo. Devo risolvere al più presto questa fottuta situazione.

Taglio ...
6 Dicembre 2016, 23:57
Baltimore, Maryland

Siamo appena fuori dal Camper della Hog Family, totalmente tirato a nuovo.
Harold Hog sta leggendo ancora una volta il Diario di Sheri, possiamo notare che ci sono nuove pagine scritte, questo significa che la Iena del Sonora ha riposto il diario per leggere altro.
Sheri come possiamo notare mentre l'Hog sfoglia, non è continua nella sua scrittura, l'ultima pagina risaliva proprio al 1 Dicembre. Ma ora ha appena scritto ... l'Hog pare farsi sempre più rosso mentre legge ma una volta finita la lettura, passa pochissimo prima che sul suo volto si disegni un mezzo sorriso.

Passiamo alla Mattina quando Harold, verso le 9 del mattino chiama a raccolta tutti.

Harold: "Stiamo per risistemare tutto. Ho trovato una soluzione per tutto quello che ultimamente ci sta succedendo, questa fottuta caduta nel baratro.
E' stata qualcosa di terribile ma finalmente ... cazzo, ho risolto tutto.
Che questo sia successo in concomitanza dell'inizio di un torneo con noi presenti è una prova. Un torneo per i titoli di coppia! Possiamo recuperare quello che tanto tempo fa era nostro quando eravamo al top. Con quel fottuto negro in coppia con noi. Perciò ... il giorno 9 io e te Eugene lotteremo per passare oltre. Poi ... beh poi risolveremo tutti i nostri problemi in un colpo solo. Statene certi!"

Il collegamento si chiude una volta per tutte con un primo piano sul sorriso sghembo della Iena del Sonora.



Taggart: “Il prossimo match stabilirà i number one contenders per i WBFF World Tag Team Titles! Sai cosa significa, El?”
Kokone: “Che devo andare in bagno?”
Taggart: “No, che i vincitori andranno contro i nuovi campioni Robert Dumas e Oregon McClure con i Tag Team Titles in palio!”
Kokone: “Eh, già.”
Taggart: “Quindi bando alle ciance, lasciamo che Slim Jim faccia il suo lavoro!”

#1 contendership for WBFF World Tag Team Tites: Hog Family (Eugene Hog & Harold Hog) vs Nynkio Dantai (Jizuke & Shokici) [Tornado Tag Team match]

La Hog Family entra accolta da un misto di fischi e vociare, sono costantemente uno dei punti più strani degli show e si sono guadagnati, stranamente, un seguito che li considera cult. Ad Harold Hog non importa nulla di tutto questo, e insulta qualche fan a caso delle prime file, solo per il gusto di farlo.
Contrapposti a loro, i pomposi Nynkio Dantai, amici d’infanzia e scagnozzi di Keiji Onizuka.
I giapponesi fronteggiano gli avversari facendo facce cattive, Eugene Hog molleggia davanti a Jizuke.
Jay Senton annuncia che si può procedere.

DIN DIN DIN!

Clinch fra Harold Hog e Shokichi, Shokici molla immediatamente una ginocchiata sull’addome di Hog, va alle corde, ma Harold lo afferra sul ritorno mandandolo dall’altro lato con una Irish Whip… e Shokichi si becca un Back Body Drop di Eugene Hog! SHOKICHI VOLA IN CIELO! Ouch! E ora Harold e Eugene puntano Jizuke, che scatta verso di loro per provare a ridurre l’effetto della superiorità numerica… inutilmente, poiché si becca una doppia Clothesline! Gli Hog rialzano Jizuke, gli rifilano un doppio Gut Kick, si allontanano per prendere la rincorsa…
Ma Shokichi si è rialzato, prende spinta mettendo un piede sulla schiena del compagno abbassato e TRAVOLGE I DUE DELLA HOG FAMILY CON UN CROSSBODY!
Manovra spettacolare e inaspettata di Shokichi, che procede a schienare Harold Hog!

1…
Eugene Hog lo prende per il crestino e lo strascina via!

Eugene Hog rimette in piedi Shokichi, ma Jizuke arriva a dare man forte al compagno: doppio pugno sull’addome di Eugene, Jizuke si abbassa… e riesce a sollevarlo in posizione di Backdrop! Backdrop ai danni di Eugene Hog! E, in caduta, Shokichi molla un calcione diretto alla nuca di Eugene, aumentando notevolmente l’impatto della manovra! Jizuke schiena Eugene Hog:

1…
2…
NO!

Shokichi si rialza, ronza intorno al corpo di Eugene per trovare un’apertura per chiudere una sottomissione, ma viene sorpreso da Harold Hog che lo costringe ad accovacciarsi con una ginocchiata, lo solleva in posizione di Suplex e lo poggia coi piedi sulla corda più alta.
PER METTERE A SEGNO LA FREEFALL!!!
Harold si rialza, ha Jizuke davanti a lui, i rispettivi compagni sono ancora al tappeto.
I due si studiano, è Jizuke a fare la prima mossa mettendo a segno una Backhand Chop! Harold Hog barcolla, Jizuke lo afferra per una Irish Whip e lo manda all’angolo, dove lo raggiunge e lo colpisce con una Turnbuckle Clothesline! Hog barcolla fino a centro-ring, Jizuke va alle corde, si getta verso l’avversario in corsa… E SUBISCE UNA END OF FUNNY GAMES! Hip Toss Neckbreaker a segno!
E pin:

1…
2…
NO!

Harold Hog mette Jizuke a sedere, va alle corde e lo colpisce con un Running Dropkick alla schiena!
Ma prima che si possa alzare, Shokichi SALTA A PIÈ PARI SU DI LUI: DOUBLE FOOT STOMP!
Shokichi si rialza, e si ritrova davanti Eugene Hog. Conscio della enorme differenza di stazza, Shokichi si muove con cautela, a piccoli passi laterali, per controllare lo spazio attorno al gigante.
Low Kick di Shokichi! Low Kick! Loe Kick! Low Kick!
Eugene subisce, Shokichi si prende una rincorsa… TEKKEEEN!!! Ma Eugene Hog lo prende al volo. EUGENE HUG!!!
Shokichi si dimena, incredibilmente forza Eugene ad arretrare per rimettersi in equilibrio, ma non riesce ad evadere dalla presa. Attimi di sofferenza davvero notevole per il giapponese, mentre Eugene è addirittura quasi alle corde.
Shokichi sarebbe anche abbastanza vicino da afferrarle, ma le braccia sono bloccate nell’abbraccio letale di Eugene!
Ma Jizuke è ora in piedi e sfrutta la vicinanza di Eugene Hog alle corde per colpire la schiena del compagno e amico Shokichi con un Running Big Boot. La spinta COSTRINGE EUGENE A RUZZOLARE FUORI DAL RING OLTRE LA TERZA CORDA! Shokichi subisce l’impatto esattamente quanto il grosso fratellino di Harold Hog, ed entrambi i wrestler sono fuori dal ring inchiodati al suolo!
Jizuke riolve ancora il suo sguardo al ring, dove Harold Hog ha avuto il tempo di riprendersi e colpisce il giapponese con un Elbow Smash, lo porta alle corde per una Irish Whip, ma questa viene rovesciata, Hog è costretto a correre, Jizuke sul ritorno lo afferra e lo spinge verso l’alto. JAPANESE UPPERCUT!!! A SEGNO!!!
Harold Hog si rotola sul mat tenendosi la mascella, Jizuke lo attende al varco.
SHINSOOOOOOOO!!! SPEAR A SEGNO!!! PIN PER JIZUKE:

1…
2…
3!!!
NOOOO!!!

Jizuke batte un pugno sul mat, porta ancora Harold Hog all’angolo, lo colpisce con una serie di gomitate, prende la rincorsa.
E HAROLD SCATTA PER COLPIRLO CON UN KNEE TREMBLER!
La Iena del Sonora finisce in ginocchio, si riposa per i colpi subiti, ma attende al varco che Jizuke si rialzi. Li indica.
VUOLE CONNETTERE LA BIRH OF A NATI0N.
VA ALLE CORDE!
E viene colpito da una ginocchiata di Shokichi! Eugene Hog riporta Shokichi fuori, MA POI CROLLA.
Il pubblico mugugna, la telecamera inquadra il motivo del crollo di Eugene: KEIJI ONIZUKA! Il leader dei Nynkio Dantai stringe una sedia d’acciaio e LA USA RIPETUTAMENTE PER COLPIRE EUGENE HOG!
Harold Hog è caduto in ginocchio, prova a rialzarsi con una mano sulla schiena, Jizuke lo prende in consegna e lo colpisce con una serie di pugni, Harold reagisce, NE VIENE FUORI UNA RISSA SENZA QUARTIERE!
INTERROTTA DAL TEKKEN DI SHOKICHI!
Harold Hog crolla al tappeto, prova a rimettersi subito in ginocchio, ma il colpo è stato duro.
I Nynkio Dantai insieme portano Harold Hog all’angolo, prendono la rincorsa.
BORYOKUDAAAAAAAAAAAAN
SYLE.
A SEGNOOO!!!!

ANZI NO!!!!!!!
Harold si sposta all'ultimo istante, Shokichi perde l'equilibrio ed Harold va con una INSIDE CRADLE su Jizuke e prova lo schienamento aggrappandosi al costume di quest'ultimo!


1…
2…
3!!!

DIN DIN DIN!

Testo nascosto - clicca qui


Kokone: Keiji Onizuka si dispera fuori dal ring, ma la Hog Family, in qualche modo, è riuscita a sfangarla e sfiderà Robert Dumas ed Oregon McClure per i WBFF World Tag Team Championships!
[Modificato da Aaron Kirk 10/12/2016 11:50]
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